2Samuel (CEI) 11
11 1 L'anno dopo, al tempo in cui i re sogliono andare in guerra, Davide mandò Ioab con i suoi servitori e con tutto Israele a devastare il paese degliAmmoniti; posero l'assedio a Rabbà mentre Davide rimaneva a Gerusalemme.
2 Untardo pomeriggio Davide, alzatosi dal letto, si mise a passeggiare sullaterrazza della reggia. Dall'alto di quella terrazza egli vide una donna chefaceva il bagno: la donna era molto bella di aspetto. 3 Davide mandò ainformarsi chi fosse la donna. Gli fu detto: «E' Betsabea figlia di Eliàm,moglie di Uria l'Hittita». 4 Allora Davide mandò messaggeri a prenderla. Essaandò da lui ed egli giacque con lei, che si era appena purificata dallaimmondezza. Poi essa tornò a casa.5 La donna concepì e fece sapere a Davide: «Sono incinta».
6 Allora Davidemandò a dire a Ioab: «Mandami Uria l'Hittita». Ioab mandò Uria da Davide.7 Arrivato Uria, Davide gli chiese come stessero Ioab e la truppa e comeandasse la guerra. 8 Poi Davide disse a Uria: «Scendi a casa tua e làvati ipiedi». Uria uscì dalla reggia e gli fu mandata dietro una portata della tavoladel re. 9 Ma Uria dormì alla porta della reggia con tutti i servi del suosignore e non scese a casa sua. 10 La cosa fu riferita a Davide e gli fu detto:«Uria non è sceso a casa sua». Allora Davide disse a Uria: «Non vieni forse daun viaggio? Perché dunque non sei sceso a casa tua?». 11 Uria rispose a Davide:«L'arca, Israele e Giuda abitano sotto le tende, Ioab mio signore e la sua gentesono accampati in aperta campagna e io dovrei entrare in casa mia per mangiare ebere e per dormire con mia moglie? Per la tua vita e per la vita della tuaanima, io non farò tal cosa!». 12 Davide disse ad Uria: «Rimani qui anche oggie domani ti lascerò partire». Così Uria rimase a Gerusalemme quel giorno e ilseguente. 13 Davide lo invitò a mangiare e a bere con sé e lo fece ubriacare;la sera Uria uscì per andarsene a dormire sul suo giaciglio con i servi del suosignore e non scese a casa sua.
14 La mattina dopo, Davide scrisse una lettera a Ioab e gliela mandò per manodi Uria. 15 Nella lettera aveva scritto così: «Ponete Uria in prima fila, dovepiù ferve la mischia; poi ritiratevi da lui perché resti colpito e muoia».16 Allora Ioab, che assediava la città, pose Uria nel luogo dove sapeva che ilnemico aveva uomini valorosi. 17 Gli uomini della città fecero una sortita eattaccarono Ioab; parecchi della truppa e fra gli ufficiali di Davide caddero, eperì anche Uria l'Hittita.18 Ioab inviò un messaggero a Davide per fargli sapere tutte le cose che eranoavvenute nella battaglia 19 e diede al messaggero quest'ordine: «Quando avraifinito di raccontare al re quanto è successo nella battaglia, 20 se il reandasse in collera e ti dicesse: Perché vi siete avvicinati così alla città perdar battaglia? Non sapevate che avrebbero tirato dall'alto delle mura? 21 Chiha ucciso Abimelech figlio di Ierub-Bàal? Non fu forse una donna che gli gettòaddosso un pezzo di macina dalle mura, così che egli morì a Tebez? Perché visiete avvicinati così alle mura? tu digli allora: Anche il tuo servo Urial'Hittita è morto». 22 Il messaggero dunque partì e, quando fu arrivato, riferìa Davide quanto Ioab lo aveva incaricato di dire. Davide andò in collera controIoab e disse al messaggero: «Perché vi siete avvicinati così alla città per darebattaglia? Non sapevate che avrebbero tirato dall'alto delle mura? Chi ha uccisoAbimelech, figlio di Ierub-Bàal? Non fu forse una donna che gli gettò addosso unpezzo di macina dalle mura, così che egli morì a Tebez? Perché vi sieteavvicinati così alle mura?». 23 Il messaggero rispose a Davide: «Perché inemici avevano avuto vantaggio su di noi e avevano fatto una sortita contro dinoi nella campagna; ma noi fummo loro addosso fino alla porta della città;24 allora gli arcieri tirarono sulla tua gente dall'alto delle mura e parecchidella gente del re perirono. Anche il tuo servo Uria l'Hittita è morto».25 Allora Davide disse al messaggero: «Riferirai a Ioab: Non ti affligga questacosa, perché la spada divora or qua or là; rinforza l'attacco contro la città edistruggila. E tu stesso fagli coraggio».26 La moglie di Uria, saputo che Uria suo marito era morto, fece il lamento peril suo signore. 27 Passati i giorni del lutto, Davide la mandò a prendere el'accolse nella sua casa. Essa diventò sua moglie e gli partorì un figlio. Maciò che Davide aveva fatto era male agli occhi del Signore.
12 1 Il Signore mandò il profeta Natan a Davide e Natan andò da lui e gli disse:«Vi erano due uomini nella stessa città, uno ricco e l'altro povero. 2 Il riccoaveva bestiame minuto e grosso in gran numero; 3 ma il povero non aveva nulla,se non una sola pecorella piccina che egli aveva comprata e allevata; essa gliera cresciuta in casa insieme con i figli, mangiando il pane di lui, bevendoalla sua coppa e dormendo sul suo seno; era per lui come una figlia. 4 Unospite di passaggio arrivò dall'uomo ricco e questi, risparmiando di prenderedal suo bestiame minuto e grosso, per preparare una vivanda al viaggiatore cheera capitato da lui portò via la pecora di quell'uomo povero e ne preparò unavivanda per l'ospite venuto da lui». 5 Allora l'ira di Davide si scatenò controquell'uomo e disse a Natan: «Per la vita del Signore, chi ha fatto questo meritala morte. 6 Pagherà quattro volte il valore della pecora, per aver fatto unatal cosa e non aver avuto pietà». 7 Allora Natan disse a Davide: «Tu seiquell'uomo! Così dice il Signore, Dio d'Israele: Io ti ho unto re d'Israele e tiho liberato dalle mani di Saul, 8 ti ho dato la casa del tuo padrone e ho messonelle tue braccia le donne del tuo padrone, ti ho dato la casa di Israele e diGiuda e, se questo fosse troppo poco, io vi avrei aggiunto anche altro.9 Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è maleai suoi occhi? Tu hai colpito di spada Uria l'Hittita, hai preso in moglie lamoglie sua e lo hai ucciso con la spada degli Ammoniti. 10 Ebbene, la spada nonsi allontanerà mai dalla tua casa, poiché tu mi hai disprezzato e hai preso inmoglie la moglie di Uria l'Hittita. 11 Così dice il Signore: Ecco io sto persuscitare contro di te la sventura dalla tua stessa casa; prenderò le tue moglisotto i tuoi occhi per darle a un tuo parente stretto, che si unirà a loro allaluce di questo sole; 12 poiché tu l'hai fatto in segreto, ma io farò questodavanti a tutto Israele e alla luce del sole».13 Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il Signore!». Natan risposea Davide: «Il Signore ha perdonato il tuo peccato; tu non morirai. 14 Tuttavia,poiché in questa cosa tu hai insultato il Signore (l'insulto sia sui nemicisuoi), il figlio che ti è nato dovrà morire». Natan tornò a casa.
15 Il Signore dunque colpì il bambino che la moglie di Uria aveva partorito aDavide ed esso si ammalò gravemente.
16 Davide allora fece suppliche a Dio peril bambino e digiunò e rientrando passava la notte coricato per terra. 17 Glianziani della sua casa insistevano presso di lui perché si alzasse da terra; maegli non volle e rifiutò di prendere cibo con loro. 18 Ora, il settimo giornoil bambino morì e i ministri di Davide temevano di fargli sapere che il bambinoera morto, perché dicevano: «Ecco, quando il bambino era ancora vivo, noi gliabbiamo parlato e non ha ascoltato le nostre parole; come faremo ora a dirgliche il bambino è morto? Farà qualche atto insano!». 19 Ma Davide si accorse chei suoi ministri bisbigliavano fra di loro, comprese che il bambino era morto edisse ai suoi ministri: «E' morto il bambino?». Quelli risposero: «E' morto».20 Allora Davide si alzò da terra, si lavò, si unse e cambiò le vesti; poi andònella casa del Signore e vi si prostrò. Rientrato in casa, chiese che gliportassero il cibo e mangiò. 21 I suoi ministri gli dissero: «Che fai? Per ilbambino ancora vivo hai digiunato e pianto e, ora che è morto, ti alzi emangi!». 22 Egli rispose: «Quando il bambino era ancora vivo, digiunavo epiangevo, perché dicevo: Chi sa? Il Signore avrà forse pietà di me e il bambinoresterà vivo. 23 Ma ora che egli è morto, perché digiunare? Posso io farloritornare? Io andrò da lui, ma lui non ritornerà da me!».24 Poi Davide consolò Betsabea sua moglie, entrò da lei e le si unì: essapartorì un figlio, che egli chiamò Salomone. 25 Il Signore amò Salomone e mandòil profeta Natan, che lo chiamò Iedidià per ordine del Signore.
26 Intanto Ioab assalì Rabbà degli Ammoniti, si impadronì della città delleacque 27 e inviò messaggeri a Davide per dirgli: «Ho assalito Rabbà e mi sonogia impadronito della città delle acque. 28 Ora raduna il resto del popolo,accàmpati contro la città e prendila, altrimenti se la prendo io, porterebbe ilmio nome». 29 Davide radunò tutto il popolo, si mosse verso Rabbà, l'assalì ela prese. 30 Tolse dalla testa di Milcom la corona, che pesava un talento d'oroe conteneva una pietra preziosa; essa fu posta sulla testa di Davide. Asportòdalla città un bottino molto grande. 31 Fece uscire gli abitanti che eranonella città e li impiegò nei lavori delle seghe, dei picconi di ferro e dellescuri di ferro e li fece lavorare alle fornaci da mattoni; così fece a tutte lecittà degli Ammoniti. Poi Davide tornò a Gerusalemme con tutta la sua truppa.
13 1 Dopo queste cose, accadde che, avendo Assalonne figlio di Davide, una sorellamolto bella, chiamata Tamàr, Amnòn figlio di Davide si innamorò di lei. 2 Amnònne ebbe una tal passione, da cadere malato a causa di Tamàr sua sorella; poichéessa era vergine pareva impossibile ad Amnòn di poterle fare qualcosa. 3 OraAmnòn aveva un amico, chiamato Ionadàb figlio di Simeà, fratello di Davide eIonadàb era un uomo molto astuto. 4 Egli disse: «Perché, figlio del re, tudiventi sempre più magro di giorno in giorno? Non me lo vuoi dire?». Amnòn glirispose: «Sono innamorato di Tamàr, sorella di mio fratello Assalonne».5 Ionadàb gli disse: «Mettiti a letto e fingiti malato; quando tuo padre verràa vederti, gli dirai: Permetti che mia sorella Tamàr venga a darmi da mangiare ea preparare la vivanda sotto i miei occhi, così che io veda; allora prenderò ilcibo dalle sue mani».6 Amnòn si mise a letto e si finse malato; quando il re lo venne a vedere,Amnòn gli disse: «Permetti che mia sorella Tamàr venga e faccia un paio difrittelle sotto i miei occhi e allora prenderò il cibo dalle sue mani».7 Allora Davide mandò a dire a Tamàr, in casa: «Và a casa di Amnòn tuo fratelloe prepara una vivanda per lui». 8 Tamàr andò a casa di Amnòn suo fratello, chegiaceva a letto. Essa prese farina stemperata, la impastò, ne fece frittellesotto i suoi occhi e le fece cuocere. 9 Poi prese la padella e versò lefrittelle davanti a lui; ma egli rifiutò di mangiare e disse: «Allontanate tuttidalla mia presenza». Tutti uscirono. 10 Allora Amnòn disse a Tamàr: «Portami lavivanda in camera e prenderò il cibo dalle tue mani». Tamàr prese le frittelleche aveva fatte e le portò in camera ad Amnòn suo fratello. 11 Ma mentre glieledava da mangiare, egli l'afferrò e le disse: «Vieni, unisciti a me, sorellamia». 12 Essa gli rispose: «No, fratello mio, non farmi violenza; questo non sifa in Israele; non commettere questa infamia! 13 Io dove andrei a portare ilmio disonore? Quanto a te, tu diverresti come un malfamato in Israele. Parlanepiuttosto al re, egli non mi rifiuterà a te». 14 Ma egli non volle ascoltarla:fu più forte di lei e la violentò unendosi a lei. 15 Poi Amnòn concepì verso dilei un odio grandissimo: l'odio verso di lei fu più grande dell'amore con cuil'aveva prima amata. Le disse: 16 «Alzati, vattene!». Gli rispose: «O no!Questo torto che mi fai cacciandomi è peggiore dell'altro che mi hai gia fatto».Ma egli non volle ascoltarla. 17 Anzi, chiamato il giovane che lo serviva, glidisse: «Cacciami fuori costei e sprangale dietro il battente». 18 Essaindossava una tunica con le maniche, perché così vestivano, da molto tempo, lefiglie del re ancora vergini. Il servo di Amnòn dunque la mise fuori e lesprangò il battente dietro. 19 Tamàr si sparse polvere sulla testa, si stracciòla tunica dalle lunghe maniche che aveva indosso, si mise le mani sulla testa ese ne andò camminando e gridando. 20 Assalonne suo fratello le disse: «ForseAmnòn tuo fratello è stato con te? Per ora taci, sorella mia; è tuo fratello;non disperarti per questa cosa». Tamàr desolata rimase in casa di Assalonne, suofratello.
21 Il re Davide seppe tutte queste cose e ne fu molto irritato, manon volle urtare il figlio Amnòn, perché aveva per lui molto affetto; erainfatti il suo primogenito. 22 Assalonne non disse una parola ad Amnòn né inbene né in male; odiava Amnòn perché aveva violato Tamàr sua sorella.
23 Due anni dopo Assalonne, avendo i tosatori a Baal-Cazòr, presso Efraim,invitò tutti i figli del re. 24 Andò dunque Assalonne dal re e disse: «Ecco iltuo servo ha i tosatori presso di sé. Venga dunque anche il re con i suoiministri a casa del tuo servo!». 25 Ma il re disse ad Assalonne: «No, figliomio, non si venga noi tutti, perché non ti siamo di peso». Sebbene insistesse,il re non volle andare; ma gli diede la sua benedizione. 26 Allora Assalonnedisse: «Se non vuoi venire tu, permetti ad Amnòn mio fratello di venire connoi». Il re gli rispose: «Perché dovrebbe venire con te?». 27 Ma Assalonnetanto insistè che Davide lasciò andare con lui Amnòn e tutti i figli del re.Assalonne fece un banchetto come un banchetto da re. 28 Ma Assalonne diedequest'ordine ai servi: «Badate, quando Amnòn avrà il cuore riscaldato dal vino eio vi dirò: Colpite Amnòn!, voi allora uccidetelo e non abbiate paura. Non ve locomando io? Fatevi coraggio e comportatevi da forti!». 29 I servi di Assalonnefecero ad Amnòn come Assalonne aveva comandato. Allora tutti i figli del re sialzarono, montarono ciascuno sul suo mulo e fuggirono.
30 Mentre essi eranoancora per strada, giunse a Davide questa notizia: «Assalonne ha ucciso tutti ifigli del re e neppure uno è scampato». 31 Allora il re si alzò, si stracciò levesti e si gettò per terra; tutti i suoi ministri che gli stavano intorno,stracciarono le loro vesti. 32 Ma Ionadàb figlio di Simeà, fratello di Davide,disse: «Non dica il mio signore che tutti i giovani, figli del re, sono statiuccisi; il solo Amnòn è morto; per Assalonne era cosa decisa fin da quando Amnònaveva fatto violenza a sua sorella Tamàr. 33 Ora non si metta in cuore il miosignore una tal cosa, come se tutti i figli del re fossero morti; il solo Amnònè morto 34 e Assalonne è fuggito». Il giovane che stava di sentinella alzò gliocchi, guardò ed ecco una gran turba di gente veniva per la strada di Bacurìm,dal lato del monte, sulla discesa. La sentinella venne ad avvertire il re edisse: «Ho visto uomini scendere per la strada di Bacurìm, dal lato del monte».35 Allora Ionadàb disse al re: «Ecco i figli del re arrivano; la cosa sta comeil tuo servo ha detto». 36 Come ebbe finito di parlare, ecco giungere i figlidel re, i quali alzarono grida e piansero; anche il re e tutti i suoi ministrifecero un gran pianto.
37 Quanto ad Assalonne, era fuggito ed era andato daTalmài, figlio di Ammiùd, re di Ghesùr. Il re fece il lutto per il suo figlioper lungo tempo.
38 Assalonne rimase tre anni a Ghesùr, dove era andato dopo aver preso la fuga.
39 Poi lo spirito del re Davide cessò di sfogarsi contro Assalonne, perché siera placato il dolore per la morte di Amnòn.
14 1 Ioab figlio di Zeruià si accorse che il cuore del re era contro Assalonne.2 Allora mandò a chiamare a Tekòa e fece venire una donna saggia e le disse:«Fingi di essere in lutto: mettiti una veste da lutto, non ti ungere con olio ecompòrtati da donna che pianga da molto tempo un morto; 3 poi entra presso ilre e parlagli così e così». Ioab le mise in bocca le parole da dire. 4 La donnadi Tekòa andò dunque dal re, si gettò con la faccia a terra, si prostrò e disse:«Aiuto, o re!». 5 Il re le disse: «Che hai?». Rispose: «Ahimè! Io sono unavedova; mio marito è morto. 6 La tua schiava aveva due figli, ma i due vennerotra di loro a contesa in campagna e nessuno li separava; così uno colpì l'altroe l'uccise. 7 Ed ecco tutta la famiglia è insorta contro la tua schiavadicendo: consegnaci l'uccisore del fratello, perché lo facciamo morire pervendicare il fratello che egli ha ucciso. Elimineranno così anche l'erede espegneranno l'ultima bracia che mi è rimasta e non lasceranno a mio marito nénome, né discendenza sulla terra». 8 Il re disse alla donna: «Và pure a casa:io darò ordini a tuo riguardo». 9 La donna di Tekòa disse al re: «Re miosignore, la colpa cada su di me e sulla casa di mio padre, ma il re e il suotrono sono innocenti». 10 E il re: «Se qualcuno parla contro di te, conduciloda me e vedrai che non ti molesterà più». 11 Riprese: «Il re pronunzi il nomedel Signore suo Dio perché il vendicatore del sangue non aumenti la disgrazia enon mi sopprimano il figlio». Egli rispose: «Per la vita del Signore, non cadràa terra un capello di tuo figlio!». 12 Allora la donna disse: «La tua schiavapossa dire una parola al re mio signore!». Egli rispose: «Parla». 13 Riprese ladonna: «Allora perché pensi così contro il popolo di Dio? Intanto il re,pronunziando questa sentenza si è come dichiarato colpevole, per il fatto che ilre non fa ritornare colui che ha bandito. 14 Noi dobbiamo morire e siamo comeacqua versata in terra, che non si può più raccogliere, e Dio non ridà la vita. Il re pensi qualche piano perché il proscritto non sia più bandito lontano dalui. 15 Ora, se io sono venuta a parlare così al re mio signore, è perché lagente mi ha fatto paura e la tua schiava ha detto: Voglio parlare al re; forseil re farà quanto gli dirà la sua schiava; 16 il re ascolterà la sua schiava ela libererà dalle mani di quelli che cercano di sopprimere me e mio figlio dallaeredità di Dio». 17 La donna concluse: «La parola del re mio signore conceda lacalma. Perché il re mio signore è come un angelo di Dio per distinguere il benee il male. Il Signore tuo Dio sia con te!». 18 Il re rispose e disse alladonna: «Non tenermi nascosto nulla di quello che io ti domanderò». La donnadisse: «Parli pure il re mio signore». 19 Disse il re: «La mano di Ioab non èforse con te in tutto questo?». La donna rispose: «Per la tua vita, o re miosignore, non si può andare né a destra né a sinistra di quanto ha detto il remio signore! Proprio il tuo servo Ioab mi ha dato questi ordini e ha messo tuttequeste parole in bocca alla tua schiava. 20 Per dare alla cosa un'altra faccia,il tuo servo Ioab ha agito così; ma il mio signore ha la saggezza di un angelodi Dio e sa quanto avviene sulla terra».
21 Allora il re disse a Ioab: «Ecco, voglio fare quello che hai chiesto; vàdunque e fà tornare il giovane Assalonne». 22 Ioab si gettò con la faccia aterra, si prostrò, benedisse il re e disse: «Oggi il tuo servo sa di avertrovato grazia ai tuoi occhi, re mio signore, poiché il re ha fatto quello cheil suo servo gli ha chiesto». 23 Ioab dunque si alzò, andò a Ghesùr e condusseAssalonne a Gerusalemme. 24 Ma il re disse: «Si ritiri in casa e non veda lamia faccia». Così Assalonne si ritirò in casa e non vide la faccia del re.
25 Ora in tutto Israele non vi era uomo che fosse tanto lodato per la suabellezza quanto Assalonne; dalle piante dei piedi alla cima del capo, non vi erain lui un difetto alcuno. 26 Quando si faceva tagliare i capelli, e se lifaceva tagliare ogni anno perché la capigliatura gli pesava troppo, egli pesavai suoi capelli e il peso era di duecento sicli a peso del re. 27 Ad Assalonnenacquero tre figli e una figlia chiamata Tamàr, che era donna di bell'aspetto.
28 Assalonne abitò in Gerusalemme due anni, senza vedere la faccia del re.29 Poi Assalonne convocò Ioab per mandarlo dal re; ma egli non volle andare dalui; lo convocò una seconda volta, ma Ioab non volle andare. 30 AlloraAssalonne disse ai suoi servi: «Vedete, il campo di Ioab è vicino al mio e vi èl'orzo; andate ed appiccatevi il fuoco!». I servi di Assalonne appiccarono ilfuoco al campo. 31 Allora Ioab si alzò, andò a casa di Assalonne e gli disse:«Perché i tuoi servi hanno dato fuoco al mio campo?». 32 Assalonne rispose aIoab: «Io ti avevo mandato a dire: Vieni qui, voglio mandarti a dire al re:Perché sono tornato da Ghesùr? Sarebbe meglio per me se fossi rimasto là. Oravoglio vedere la faccia del re e, se vi è in me colpa, mi faccia morire!».33 Ioab allora andò dal re e gli riferì la cosa. Il re fece chiamare Assalonne,il quale venne e si prostrò con la faccia a terra davanti a lui; il re baciòAssalonne.
15 1 Ma dopo, Assalonne si procurò un carro, cavalli e cinquanta uomini checorrevano davanti a lui. 2 Assalonne si alzava la mattina presto e si mettevada un lato della strada di accesso alla porta della città; quando qualcuno avevauna lite e veniva dal re per il giudizio, Assalonne lo chiamava e gli diceva:«Di quale città sei?», l'altro gli rispondeva: «Il tuo servo è di tale e taletribù d'Israele». 3 Allora Assalonne gli diceva: «Vedi, le tue ragioni sonobuone e giuste, ma nessuno ti ascolta da parte del re». 4 Assalonne aggiungeva:«Se facessero me giudice del paese! Chiunque avesse una lite o un giudizioverrebbe da me e io gli farei giustizia». 5 Quando uno gli si accostava perprostrarsi davanti a lui, gli porgeva la mano, l'abbracciava e lo baciava.6 Assalonne faceva così con tutti gli Israeliti che venivano dal re per ilgiudizio; in questo modo Assalonne si cattivò l'affetto degli Israeliti.
7 Ora, dopo quattro anni, Assalonne disse al re: «Lasciami andare a Ebron asciogliere un voto che ho fatto al Signore. 8 Perché durante la sua dimora aGhesùr, in Aram, il tuo servo ha fatto questo voto: Se il Signore mi riconduce aGerusalemme, io servirò il Signore a Ebron!». 9 Il re gli disse: «Và in pace!».Egli si alzò e andò a Ebron. 10 Allora Assalonne mandò emissari per tutte letribù d'Israele a dire: «Quando sentirete il suono della tromba, allora direte:Assalonne è divenuto re a Ebron». 11 Con Assalonne erano partiti da Gerusalemmeduecento uomini, i quali, invitati, partirono con semplicità, senza saper nulla.12 Assalonne convocò Achitòfel il Ghilonita, consigliere di Davide, perchévenisse dalla sua città di Ghilo ad assistere mentre offriva i sacrifici. Lacongiura divenne potente e il popolo andava crescendo di numero intorno adAssalonne.
13 Arrivò un informatore da Davide e disse: «Il cuore degli Israeliti si èvolto verso Assalonne». 14 Allora Davide disse a tutti i suoi ministri cheerano con lui a Gerusalemme: «Alzatevi, fuggiamo; altrimenti nessuno di noiscamperà dalle mani di Assalonne. Partite in fretta perché non si affretti lui araggiungerci e faccia cadere su di noi la sventura e colpisca la città a fil dispada». 15 I ministri del re gli dissero: «Tutto secondo ciò che sceglierà ilre mio signore; ecco, noi siamo i tuoi ministri». 16 Il re dunque uscì a piedicon tutta la famiglia; lasciò dieci concubine a custodire la reggia. 17 Il reuscì dunque a piedi con tutto il popolo e si fermarono all'ultima casa.18 Tutti i ministri del re camminavano al suo fianco e tutti i Cretei e tutti iPeletei e Ittài con tutti quelli di Gat, seicento uomini venuti da Gat al suoseguito, sfilavano davanti al re. 19 Allora il re disse a Ittài di Gat: «Perchévuoi venire anche tu con noi? Torna indietro e resta con il re, perché sei unforestiero e per di più un esule dalla tua patria. 20 Appena ieri sei arrivatoe oggi ti farei errare con noi, mentre io stesso vado dove capiterà di andare?Torna indietro e riconduci con te i tuoi fratelli; siano con te la grazia e la fedeltà al Signore!». 21 Ma Ittài rispose al re: «Per la vita del Signore e latua, o re mio signore, in qualunque luogo sarà il re mio signore, per morire oper vivere, là sarà anche il tuo servo». 22 Allora Davide disse a Ittài: «Và,prosegui pure!». Ittài, quello di Gat, proseguì con tutti gli uomini e con tuttele donne e i bambini che erano con lui. 23 Tutti quelli del paese piangevano adalta voce, mentre tutto il popolo passava. Il re stava in piedi nella valle delCedron e tutto il popolo passava davanti a lui prendendo la via del deserto.
24 Ecco venire anche Zadòk con tutti i leviti, i quali portavano l'arcadell'alleanza di Dio. Essi deposero l'arca di Dio presso Ebiatàr, finché tuttoil popolo non finì di uscire dalla città. 25 Il re disse a Zadòk: «Riporta incittà l'arca di Dio! Se io trovo grazia agli occhi del Signore, egli mi faràtornare e me la farà rivedere insieme con la sua Dimora. 26 Ma se dice: Non tigradisco, eccomi: faccia di me quello che sarà bene davanti a lui». 27 Il reaggiunse al sacerdote Zadòk: «Vedi? Torna in pace in città con tuo figlioAchimaaz e Giònata figlio di Ebiatàr. 28 Badate: io aspetterò presso i guadidel deserto, finché mi sia portata qualche notizia da parte vostra». 29 CosìZadòk ed Ebiatàr riportarono a Gerusalemme l'arca di Dio e là dimorarono.
30 Davide saliva l'erta degli Ulivi; saliva piangendo e camminava con il capocoperto e a piedi scalzi; tutta la gente che era con lui aveva il capo copertoe, salendo, piangeva.
31 Fu intanto portata a Davide la notizia: «Achitòfel ècon Assalonne tra i congiurati». Davide disse: «Rendi vani i consigli diAchitòfel, Signore!».
32 Quando Davide fu giunto in vetta al monte, al luogodove ci si prostra a Dio, ecco farglisi incontro Cusài, l'Archita, con la tunicastracciata e il capo coperto di polvere. 33 Davide gli disse: «Se tu procedicon me, mi sarai di peso; 34 ma se torni in città e dici ad Assalonne: Io saròtuo servo, o re; come sono stato servo di tuo padre prima, così sarò ora tuoservo, tu dissiperai in mio favore i consigli di Achitòfel. 35 E non avraiforse là con te i sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr? Quanto sentirai dire della reggia, lo riferirai ai sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr. 36 Ecco, essi hanno con loro i duefigli, Achimaaz, figlio di Zadòk e Giònata, figlio di Ebiatàr; per mezzo di loromi farete sapere quanto avrete sentito». 37 Cusài, amico di Davide, arrivò incittà quando Assalonne entrava in Gerusalemme.
16 1 Davide aveva di poco superato la cima del monte, quando ecco Zibà, servo diMerib-Bàal, gli si fece incontro con un paio di asini sellati e carichi diduecento pani, cento grappoli di uva secca, cento frutti d'estate e un otre divino. 2 Il re disse a Zibà: «Che vuoi fare di queste cose?». Zibà rispose: «Gliasini serviranno di cavalcatura alla reggia, i pani e i frutti d'estate sono persfamare i giovani, il vino per dissetare quelli che saranno stanchi neldeserto». 3 Il re disse: «Dov'è il figlio del tuo signore?». Zibà rispose alre: «Ecco, è rimasto a Gerusalemme perché ha detto: Oggi la casa di Israele mirenderà il regno di mio padre». 4 Il re disse a Zibà: «Quanto appartiene aMerib-Bàal è tuo». Zibà rispose: «Mi prostro! Possa io trovar grazia ai tuoiocchi, re mio signore!».
5 Quando poi il re Davide fu giunto a Bacurìm, ecco uscire di là un uomo dellastessa famiglia della casa di Saul, chiamato Simeì, figlio di Ghera. Egli uscivaimprecando 6 e gettava sassi contro Davide e contro tutti i ministri del reDavide, mentre tutto il popolo e tutti i prodi stavano alla destra e allasinistra del re. 7 Simeì, maledicendo Davide, diceva: «Vattene, vattene,sanguinario, scellerato! 8 Il Signore ha fatto ricadere sul tuo capo tutto ilsangue della casa di Saul, al posto del quale regni; il Signore ha messo ilregno nelle mani di Assalonne tuo figlio ed eccoti nella sventura che haimeritato, perché sei un sanguinario». 9 Allora Abisài figlio di Zeruià disse alre: «Perché questo cane morto dovrà maledire il re mio signore? Lascia che iovada e gli tagli la testa!». 10 Ma il re rispose: «Che ho io in comune con voi,figli di Zeruià? Se maledice, è perché il Signore gli ha detto: Maledici Davide!E chi potrà dire: Perché fai così?». 11 Poi Davide disse ad Abisài e a tutti isuoi ministri: «Ecco, il figlio uscito dalle mie viscere cerca di togliermi lavita: Quanto più ora questo Beniaminita! Lasciate che maledica, poiché glielo haordinato il Signore. 12 Forse il Signore guarderà la mia afflizione e mirenderà il bene in cambio della maledizione di oggi». 13 Davide e la sua gentecontinuarono il cammino e Simeì camminava sul fianco del monte, parallelamente aDavide, e, cammin facendo, imprecava contro di lui, gli tirava sassi e glilanciava polvere. 14 Il re e tutta la gente che era con lui arrivarono stanchipresso il Giordano e là ripresero fiato.
15 Intanto Assalonne con tutti gli Israeliti era entrato in Gerusalemme eAchitòfel era con lui. 16 Quando Cusài l'Archita, l'amico di Davide, fu giuntopresso Assalonne gli disse: «Viva il re! Viva il re!». 17 Assalonne disse aCusài: «Questa è la fedeltà che hai per il tuo amico? Perché non sei andato conil tuo amico?». 18 Cusài rispose ad Assalonne: «No, io sarò per colui che ilSignore e questo popolo e tutti gli Israeliti hanno scelto e con lui rimarrò.19 E poi di chi sarò schiavo? Non lo sarò forse di suo figlio? Come ho servitotuo padre, così servirò te».
20 Allora Assalonne disse ad Achitòfel: «Consultatevi su quello che dobbiamofare». 21 Achitòfel rispose ad Assalonne: «Entra dalle concubine che tuo padreha lasciate a custodia della casa; tutto Israele saprà che ti sei reso odioso atuo padre e sarà rafforzato il coraggio di tutti i tuoi». 22 Fu dunque piantatauna tenda sulla terrazza per Assalonne e Assalonne entrò dalle concubine delpadre, alla vista di tutto Israele. 23 In quei giorni un consiglio dato daAchitòfel era come una parola data da Dio a chi lo consulta. Così era di tutti iconsigli di Achitòfel per Davide e per Assalonne.
17 1 Achitòfel disse ad Assalonne: «Sceglierò dodicimila uomini: mi metterò adinseguire Davide questa notte; 2 gli piomberò addosso mentre egli è stanco e hale braccia fiacche; lo spaventerò e tutta la gente che è con lui si darà allafuga; io colpirò solo il re 3 e ricondurrò a te tutto il popolo, come ritornala sposa al marito. La vita di un solo uomo tu cerchi; la gente di lui rimarràtranquilla». 4 Questo parlare piacque ad Assalonne e a tutti gli anzianid'Israele. 5 Ma Assalonne disse: «Chiamate anche Cusài l'Archita e sentiamo ciòche ha in bocca anche lui». 6 Quando Cusài fu giunto da Assalonne, questi glidisse: «Achitòfel ha parlato così e così; dobbiamo fare come ha detto lui? Seno, parla tu!». 7 Cusài rispose ad Assalonne: «Questa volta il consiglio datoda Achitòfel non è buono». 8 Cusài continuò: «Tu conosci tuo padre e i suoiuomini: sai che sono uomini valorosi e che hanno l'animo esasperato come un'orsanella campagna quando le sono stati rapiti i figli; poi tuo padre è un guerrieroe non passerà la notte con il popolo. 9 A quest'ora egli è nascosto in qualchebuca o in qualche altro luogo; se fin da principio cadranno alcuni dei tuoi,qualcuno lo verrà a sapere e si dirà: C'è stata una strage tra la gente chesegue Assalonne. 10 Allora il più valoroso, anche se avesse un cuore di leone,si avvilirà, perché tutto Israele sa che tuo padre è un prode e che i suoiuomini sono valorosi. 11 Perciò io consiglio che tutto Israele, da Dan fino aBersabea, si raduni presso di te, numeroso come la sabbia che è sulla riva delmare, e che tu vada in persona alla battaglia. 12 Così lo raggiungeremo inqualunque luogo si troverà e gli piomberemo addosso come la rugiada cade sulsuolo; di tutti i suoi uomini non ne scamperà uno solo. 13 Se invece si ritirain qualche città, tutto Israele porterà corde a quella città e noi latrascineremo nella valle, così che non se ne trovi più nemmeno una pietruzza».14 Assalonne e tutti gli Israeliti dissero: «Il consiglio di Cusài l'Archita èmigliore di quello di Achitòfel». Il Signore aveva stabilito di mandare a vuotoil saggio consiglio di Achitòfel per far cadere la sciagura su Assalonne.
15 Allora Cusài disse ai sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr: «Achitòfel ha consigliatoAssalonne e gli anziani d'Israele così e così, ma io ho consigliato in questomodo. 16 Ora dunque mandate in fretta ad informare Davide e ditegli: Nonpassare la notte presso i guadi del deserto, ma passa subito dall'altra parte,perché non venga lo sterminio sul re e sulla gente che è con lui».
17 Ora Giònata e Achimaaz stavano presso En-Roghèl, in attesa che una schiavaandasse a portare le notizie che essi dovevano andare a riferire al re Davide;perché non potevano farsi vedere ad entrare in città. 18 Ma un giovane li videe informò Assalonne. I due partirono di corsa e giunsero a Bacurìm a casa di unuomo che aveva nel cortile una cisterna. 19 Quelli vi si calarono e la donna dicasa prese una coperta, la distese sulla bocca della cisterna e vi sparse granopesto, così che non ci si accorgeva di nulla. 20 I servi di Assalonne venneroin casa della donna e chiesero: «Dove sono Achimaaz e Giònata?». La donnarispose loro: «Hanno passato il serbatoio dell'acqua». Quelli si misero acercarli, ma, non riuscendo a trovarli, tornarono a Gerusalemme.21 Quando costoro se ne furono partiti, i due uscirono dalla cisterna eandarono ad informare il re Davide. Gli dissero: «Muovetevi e passate in frettal'acqua, perché così ha consigliato Achitòfel a vostro danno».
22 Allora Davidesi mosse con tutta la sua gente e passò il Giordano. All'apparire del giorno,neppure uno era rimasto che non avesse passato il Giordano. 23 Achitòfel,vedendo che il suo consiglio non era stato seguito, sellò l'asino e partì perandare a casa sua nella sua città. Mise in ordine gli affari della casa es'impiccò. Così morì e fu sepolto nel sepolcro di suo padre.
24 Davide era giunto a Macanàim, quando Assalonne passò il Giordano con tuttigli Israeliti. 25 Assalonne aveva posto a capo dell'esercito Amasà invece diIoab. Amasà era figlio di un uomo chiamato Itrà l'Ismaelita, il quale si eraunito a Abigàl, figlia di Iesse e sorella di Zeruià, madre di Ioab. 26 Israelee Assalonne si accamparono nel paese di Gàlaad. 27 Quando Davide fu giunto aMacanàim, Sobì, figlio di Nacàs che era da Rabbà, città degli Ammoniti, Machìr,figlio di Ammiel da Lodebàr, e Barzillài, il Galaadita di Roghelìm,28 portarono letti e tappeti, coppe e vasi di terracotta, grano, orzo, farina,grano arrostito, fave, lenticchie, 29 miele, latte acido e formaggi di pecora edi vacca, per Davide e per la sua gente perché mangiassero; infatti dicevano:«Questa gente ha patito fame, stanchezza e sete nel deserto».
2Samuel (CEI) 11